Fattori di Ranking Google 2024

I fattori o indicatori di valutazione che Google dichiara sono circa 200. Un numero davvero impressionante.
Nonostante 200 fattori possano sembrare molti (e di fatto lo sono), si è recentemente scoperto che quelli presi in esame da Super Root (il core di Google che »aggrega« tutte le misurazioni derivanti dai suoi innumerevoli servizi) in realtà sono ben di più: oltre 14.000!
L'ufficialità deriva dal fatto che è stato reso noto grazie ad un documento ufficiale, interno e riservato per cosi dire »sfuggito«a Google, finito in rete e subito rimosso dallo stesso Google. Non prima però che si diffondesse tra gli addetti ai lavori.
Ma torniamo ai nostri 14.000 elementi di valutazione usti da Google.
Google utilizza Super Root per leggere ed aggregare i dati di misurazione rilevati da singoli strumenti di Google, anch'essi molti (circa 2.600 moduli software) e spesso verticali.
I moduli leggono un qualcosa di specifico fatto sul nostro sito e determinano un parametro qualitativo. Super Root aggrega tutti questi parametri qualitativi per determinare il ranking finale del nostro sito per una specifica query.
Questo complesso processo di determinazione del renking spiega perchè spesso un sito è performante con una keywords e non per un'altra o il perchè spesso si ottengono risultati davvero inspegabili di posizionamento (a prescindere che l'esempio sia di un sito virtuoso o meno).
Sempre nel documento emerge la rilevanza del parametro »Domain Autority« fino ad ora sempre negato dallo stesso Google.
Idem per altri parametri, come quello di conversione tra impression e click (CTR), la durata della visita o la bounce rate, tutti parametri che stanno ad indicare il gradimento di quanto proposto durante la navigazione all'untente ma, soprattutto, la correttezza del PIANO SEO adottato portando al sito utenti in target (giusti per ciò che il sito ha da offrire).
Quindi, oggi, possiamo confermare (con una certezza non più data solo dalla sperimentazione) che:
- i domini più anziani sono avvantaggiati (concetto noto da tempo)
- la sand box esiste (eccome!)
- i parametri delle web analytics influiscono sulla SEO (e viceversa)
- la link building qualitativa ha sempre influenzato la SEO e lo fa ancora oggi. Questo a patto che il dominio dal quale proviene il link sia di valore (a prescindere dall'ancora che serve solo a guidare il crowler senza ulteriori condizionamenti)
- Google usa, nel suo algoritmo, dei filtri chiamati »Twiddlers« che rielaborano una serie di informazioni per definire con maggiore precisione il posizionamento (anche questo non sorprende viste la precedenti dichiarazioni sulla difficoltà a raggiungere e valutare l'enorme mole di contenuti presenti in rete)
- Il dominio (in senso lato) viene confermato con fattore più importante di ranking (questo non significa che bisogna avere una keyword all'interno del dominio, come si usava una volta, ma che tutti i fattori atti a determinare la validità e importanza del dominio sono presi in considerazione e influenzano maggiormente il posizionamento).
Se da un lato non ci sono grandi sorprese o stravolgimenti dei fattori di ranking, dall'altro si ha maggiore certezza su dove indirizzare attenzioni e investimenti, mantenendo il sito sempre allineato e aggiornato tecnicamente, e un pizzico di soddisfazione nel sapere che chi ha adottato delle strategie SEO valide (come i clienti che si sono affidati ad Engine Lab) può dormire più tranquillo.
E chi dice che la SEO è morta? Più ce n'è e meglio è per chi vuole primeggiare nei risultati di ricerca.

Roberto Pizzinelli
Sono esperto di Web Marketing e SEO, curioso, appassionato e con la vocazione all'innovazione. Se mi chiedete quale è il lavoro più bello del mondo non ho dubbi: “il nostro”.
Categorie
Ultimi Articoli